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Eventi 2011 - La festa della beata vergine del monte Carmelo a Serrara Fontana
La parrocchia santa Maria del monte Carmelo o del Carmine di Serrara nasce sul finire del 1500 per un voto fatto dalla famiglia jacono, su un podere dei frati carmelitani , venuti a Lacco Ameno per ristrutturare la Chiesa di santa Restituta distrutta dalle incursioni saracene , sorge a pochi metri dallo spettacolare belvedere che domina il borgo di Sant' Angelo, e non solo, dal quale si può ammirare una buona fetta dell' isola . La chiesa venne eretta a parrocchia nel 1641 , ed è l' edificio di culto più antico di tutto il comune , il suo interno a croce latina e pianta basilicale ,con dei pregevoli lavori in stucco dell' decoratore Domenico Savino che lavoro dal 1786 al 1794,la navata laterale non è altro che l' antica cappella di san Pasquale bailon fondata da Natale jacono nel 1733 ,oggi ,essa costituisce la cappella di san Vincenzo Ferreri , patrono delle comunità parrocchiale ,veneratissimo all' interno del territorio , custode e protettore della vite e del grano , prodotti che un tempo erano i "padroni " delle lussureggianti campagne alle pendici del monte Epomeo , poche sono le opere d' arte conservate in chiesa , tra queste la tela della Madonna del Carmine , dove sono raffigurati ai piedi della vergine alcuni esponenti della famiglia jacono , in modo particolare sono raffigurati una bimba e sua madre scampati ad una grave malattia , una tela di santa Lucia , la statua della vergine addolorata , della madonna del rosario ,e la statua di san Vincenzo Ferreri tutte di epoca settecentesca.
In passato la festa di san Vincenzo veniva celebrata la prima domenica di settembre cioè prima della vendemmia, e ai piedi dell' immagine i contadini porgevano e porgono ancora in segno di grandissima devozione grappoli d'uva , la pietà popolare ha voluto che per secoli Vincenzo proteggesse i loro vigneti da malattie che in qual modo potevano ledere il lavoro di un anno e cioè anche il guadagno che doveva servire alla famiglia .Proprio a questo si deve la fortissima devozione a san Vincenzo ,si narra da persone anziane che un anno non piovve da gennaio ad aprile e la terra era arsa dal sole , si chiese l' intervento del parroco ma cosa volle che non stette a sentire , intanto si avvicinava la festa di san Vincenzo ,e i contadini disperati presero la statua e la portarono fino a punta Martofa ,mentre il parroco, sotto sforzo dei contadini benediceva le campagne,improvviso incomincio a tuonare e sulla via del ritorno verso la chiesa fece un enorme temporale ........ legenda o altro ...... fatto sta che la festa di san Vincenzo per secoli ha scavalcato la festa della beata vergine , anche se la titolare della chiesa era la madonna , il giorno della beata vergine del Carmelo era solo festa di chiesa ,finita la messa della sera si correva in piazza e , tutti con il naso all' insù . Da quarant'anni le due feste sono state unite in un'unica sola ,il mese di luglio, ed ogni anno dal 14 al 16 la chiesa e la piazza di Serrara si vestono di una magica atmosfera c'è tutto un fermento nelle varie borgate, le luci e colori tengono da cornice al passaggio della processione , e terminata la messa delle 21.00tutti aspettano un momento magico , che ogni anno si rinnova puntualmente, l' incendio del campanile , accompagnato dal canto salve del ciel regina , un antichissima tradizione ultracentenaria . Un emozione unica nel suo genere , fino a pochi anni fa in cima al campanile salivano delle voci forti che cantavano ,molti anziani si ricordano il parroco don Mario che intonava con voce possente il canto , in alto si cantava la strofa, e il popolo dal basso rispondeva ripetendo la stessa strofa , oggi quest' usanza è andata scemando anche con l' avvento delle tecnologie, ma, l' emozione di vedere il campanile illuminato da bengala ,e da molti altri effetti è sempre unico , l' incendio del campanile ricorda quando non esistevano ne la chiesa e ne molte abitazioni , al termine delle incursioni saracene veniva acceso un enorme falò sul belvedere e le famiglie sparse alle pendici dell' Epomeo con questo segnale capivano che potevano fare ritorno ai loro casali,e che il pericolo era scampato . Ogni anno il 16 luglio al termine della messa sul belvedere rinnoviamo questo incontro , aspettiamo visitatori e turisti che da ogni parte dell' isola vengono ad assistere a questa magica serata che fa rivivere una festa antica , ma sempre nuova che incanta il pellegrino salito al monte ,come al Carmelo in Palestina, a salutare anche per un momento la vergine, forse per questo i frati dedicarono sul monte di Serrara la chiesa alla vergine del Carmelo. Anche quest' anno vi aspettiamo