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Eventi 2011 - Omaggio a Saramago
Si inaugura venerdì 3 giugno presso la Torre di Sant'Anna nella baia di Cartaromana la manifestazione dedicata allo scrittore portoghese. La ricchezza semantica dell'isola, con la sua potenza simbolica ed evocativa, non si esaurisce nelle relazioni spazio-temporali delle mappe geografiche e delle pagine di storia, perché essa è da sempre un "topos" letterario e filosofico, un luogo dell'immaginazione capace di costruire ponti, intrecciare legami, prefigurare nuovi e più ampi orizzonti. Da questa idea di insularità, dove il mare è elemento che separa e unisce le sponde del pensiero, nasce il progetto "Fra isole e sponde culturali del pensiero meridiano", un tracciato narrativo che, nell'arco di tre anni, riguarda la poetica letteraria, filosofica e politica di tre scrittori - Premi Nobel per la Letteratura - le cui opere hanno rappresentato la ricerca spasmodica di un sentimento di appartenenza attraverso l'identità del diverso: José Saramago, Orhan Pamuk, Albert Camus.
Omaggio a Saramago Dal 3 al 25 giugno p.v. avrà luogo "Omaggio a Saramago", un viaggio nel mondo poetico dello scrittore portoghese, a un anno dalla sua scomparsa, presso la storica Torre di Sant'Anna, nota anche come Torre di Michelangelo o di Guevara, nell'incantevole baia di Cartaromana. Venerdì 3 giugno, la serata inaugurale. Alle ore 19.30, i saluti del Sindaco della Città d'Ischia, Giuseppe Ferrandino e del Console onorario del Portogallo a Napoli, Maria Luisa Cusati. La manifestazione si apre alle ore 20.00, con la performance "L'isola sconosciuta", a cura di Officina Artètéka, con Nadia Buono, Viviana Mancini, Agnese Santo, Roberto Scotto Pagliara e Massimiliano Sollino. Lo spettacolo, diretto da Salvatore Ronga, è una favola d'amore che, al ritmo serrato di remi che fendono acque tenebrose e al suono delle percussioni di Agostino ed Enrico Iacono, trasforma la Torre cinquecentesca in un'immaginaria caravella sulla rotta dell'isola sconosciuta, luogo dell'immaginazione e della fantasia, dove ciascuno è chiamato a navigare alla ricerca di se stesso. "Ogni uomo è un'isola", scrive Saramago, per poi aggiungere che "bisogna allontanarsi dall'isola per vedere l'isola, e che non ci vediamo se non ci allontaniamo da noi". Ma prendere il largo da se stessi non è forse l'essenza stessa del fare teatro? Non è forse la premessa dell'odissea che, in ogni esperienza "estetica" accomuna attori e spettatori?
Un vero e proprio arcipelago di isole Ed è un vero e proprio arcipelago di isole che lo spettatore incontra, una volta imbarcatosi e proseguendo il suo viaggio all'interno della Torre, grazie alla mostra che si inaugura alle ore 21.00, "Deve esserci un'isola più a sud", esperimento corale del gruppo di artisti dell'Associazione Culturale Experimenta, che propongono anche quest'anno, e per questa occasione, la loro finestra sull'arte contemporanea, Oblò. Diego Bellini, Marco Cortese, Manuel Di Chiara, Peppe Di Massa, Gabriele Renzullo e Ornella Siciliano tracciano le coordinate di un atlante immaginario con le loro opere ispirate alle poesie di Saramago. Con le sue installazioni dai materiali più eclettici, Ornella Siciliano permetterà in tal modo agli spettatori di volare via, letteralmente, dal primo all'ultimo piano della Torre, con il pretesto del fiore del soffione, soffiando via il quale si può esprimere un desiderio, che talvolta può riportare all'infanzia, ma sempre conduce al mondo interiore di ognuno di noi. Manuel Di Chiara firma con i suoi colori un'immagine emblematica: è il faro, che suggerisce all'osservatore lo spunto per la storia, che da sempre porta nel cuore. Marco Cortese ricopre con foglia d'oro l'immagine di una libellula, la stessa che uno sguardo attento scorgerà tra gli affreschi della Torre e che l'artista reinterpreta come protagonista di una lirica di Saramago, capace di spiccare il volo per staccarsi dalle pareti della Torre ed infrangere con la potenza della sua bellezza il vetro, vera metafora del limite, che da sempre circonda l'isola. Diego Bellini porta avanti uno studio sulla percezione visiva e cerca di superare la barriera del limite, mostrando l'interazione immediata tra l'opera d'arte e gli elementi di spazio, tempo e materia, che la compongono. Anche la suggestiva installazione di Peppe Di Massa chiarisce importanti meccanismi della percezione e riesce a farci interrogare sul valore dell'invisibile, inducendo gli spettatori a comprendere la profondità della vera essenza della realtà, al di là di ogni apparenza. La riflessione sull'opera poetica di Saramago ha guidato anche Gabriele Renzullo, la cui ricerca dell'essenzialità, unita all'utilizzo di pietre basaltiche e inchiostro stilografico nero, si è estrinsecata nell'esaltazione della materia, come matrice di ogni verità. La mostra resterà aperta tutti i giorni, tranne il lunedì dalle ore 18.00 alle ore 20.00, fino al 25 giugno, che è la data conclusiva della manifestazione.
La serata inaugurale del 3 giugno La serata inaugurale del 3 giugno è dunque una festa dell'Arte, dove linguaggi espressivi diversi si intrecciano per comporre la trama dell'omaggio allo scrittore portoghese e all'isola, tema questo che è centrale nella sua poetica, come sottolinea Gianfranco Marelli, direttore scientifico del progetto, nello scritto che accompagna la manifestazione. "Il concetto di "isola" nella poetica saramaghiana traguarda il "tutto", nel senso che vuole portare alla luce la "verità del tutto" come espressione di un impegno civile e morale contenente «tutta la verità sopportabile» che - stagliata attraverso i suoi contorni isclani, così chiari e precisi da imporre al contempo i limiti interni e le possibili aperture all'esterno - non ammette tentennamenti. Non per nulla, nel percorso narrativo dello scrittore lusitano, la contrapposizione cecità/lucidità indica in modo perentorio e tassativo il confine dal quale iniziare ad intraprendere il viaggio della conoscenza una volta riconosciuta l'impossibile ambiguità di rimanere fermi ad osservare «ciechi che vedono, ciechi che, pur vedendo, non vedono». Esposta al sole, contornata dal mare, trafitta dal vento, l'isola non può sottrarsi alla propria visibilità del tutto che immediatamente si riconosce e consente di riconoscersi. È lì, e ciò basta! Il nostro compito è di vederla. Meglio: di guardarla mentre la abitiamo distratti e incuranti della sua verità, così da poterci guardare, osservando - grazie a Josè Saramago - l'isola che siamo noi".
Fra isole e sponde del pensiero meridiano Il progetto "Fra isole e sponde del pensiero meridiano" è coordinato da Ciro Cenatiempo. La manifestazione "Omaggio a Saramago" è realizzata da Officina Artètéka con Oblò - Finestra sull'Arte Contemporanea, «Ischia Svelata. Lo spettacolo di un'isola tra Natura e Cultura» e il Laboratorio teatrale del Liceo Scotti - Einstein di Ischia. la manifestazione è organizzata in collaborazione con l'Associazione Italia-Portogallo (Napoli) ed è inserita nel calendario ufficiale delle celebrazioni saramaghiane che il Portogallo ha organizzato attraverso l'Instituto Camões, d'intesa con il Ministero degli Esteri portoghese. La manifestazione è inoltre patrocinata da Regione Campania, Provincia di Napoli, Comune d'Ischia, COMTUR Azienda Speciale della C. C. A. A. di Napoli, Ambasciata del Portogallo in Italia, Instituto Camões di Lisbona, Consolato del Portogallo a Napoli, Istituto Italiano per gli Studi Filosofici, Circolo Culturale Georges Sadoul, Associazione Ischitani nel Mondo.