• Home
  • Archivio News
  • Giardini Ravino - Mostra Fotografica "COLOMBIA, voci nascoste" dal 5 al 25 maggio

Giardini Ravino - Mostra Fotografica "COLOMBIA, voci nascoste" dal 5 al 25 maggio

?Tutte le famiglie ne hanno sofferto. Una volta ho chiesto ai miei allievi, bambini di undici anni, quanti di loro avessero perso un famigliare durante la permanenza dei gruppi paramilitari. Su vent?otto bambini, ben venti mi hanno detto di aver avuto almeno un parente assassinato dai gruppi armati?. Insegnate di una comunità rurale, Da oltre 40 anni in Colombia è in corso un conflitto in cui governo, paramilitari e guerriglia combattono sullo sfondo del narcotraffico e della lotta per il controllo delle abbondanti risorse naturali presenti nel paese. Nel corso degli ultimi anni tutti  i gruppi armati si sono resi responsabili di gravi violazioni dei diritti umani, terrorizzando la popolazione civile sia nelle aree rurali che in quelle urbane. Negli ultimi anni si sono registrati scarsi passi in avanti per ottenere un minimo rispetto del diritto internazionale umanitario, un cessate il fuoco duraturo o un?agenda valida per possibili negoziazioni. Nel 2005 il presidente Alvaro Uribe ha cambiato la costituzione e per la prima volta nella storia del paese un presidente ha potuto ricandidarsi per un secondo mandato. Nel maggio 2006 Uribe è stato rieletto. Se parte delle popolarità di Uribe può essere attribuita ai risultati ottenuti nel pacificare i grossi centri urbani, lo stesso non vale per le zone rurali dove le violenze continuano. La situazione umanitaria in Colombia rimane drammatica: tre milioni di persone hanno dovuto lasciare le loro case a causa del conflitto. Molti hanno trovato rifugio nei quartieri poveri ai margini delle grandi città, cercando l?anonimato tra le masse. La Colombia è il terzo paese su scala mondiale per un numero di sfollati interni subito dopo il Sudan e la Repubblica Democratica del Congo. Il 75% degli sfollati è composto da donne e bambine. La Colombia è inoltre il quarto paese al mondo per numero di mine antiuomo disseminate sul suo territorio. Il contesto sanitario In Colomba la violenza rimane il principale problema e il principale ostacolo al miglioramento della salute pubblica dei colombiani oltre a costituire la prima causa di mortalità. Oltre il 22% dei 44 milioni di abitanti della Colombia si trova al di sotto della soglia della povertà: nove milioni di persone vivono con meno di un dollaro al giorno, ventiquattro milioni sopravvivono con circa due dollari al giorno. Ci sono enormi differenze tra le grandi città e le zone rurali, le capite Bogotà ha un indice sviluppo umano pari a quello di Budapest mentre nel dipartimento del Chocò, sulla costa pacifica, gli stessi indicatori sono uguali a quelle delle zone desertiche del Kenya. Meno della metà della popolazione ha accesso alle cure di base, mentre il 15% non ha accesso all?acqua potabile; 1,2 milioni di bambini tra i 5 e i 17 anni sono costretti ai lavor4i forzati; 40mila persone, esclusi gli incidenti d?auto, muoiono ogni anno per cause naturali e l?87% di queste morti sono dovute alla violenza urbana. Il tasso di omicidi è stato pari a circa 60 ogni 100.000 di episodi di violenza, ce ne sono molte altre che sopravvivono a stento all?esperienza, spesso oppresse da una gamma di problemi fisici e mentali. I problemi sanitari legati alla salute sessuale e riproduttiva (malattie sessualmente trasmissibili, complicazioni o gravidanze indesiderate, interruzioni di gravidanza) sono la causa principale della mortalità tra le giovani donne, mentre per gli uomini la prima causa di morte è la violenza. Le malattie sessualmente trasmissibili sono comuni e altamente sottostimate nei bambini e negli adolescenti. Il riemergere di malattie infettive a causa della guerra civile degli spostamenti di popolazione e della povertà sono i maggiori problemi di salute pubblica. All?interno delle aree di conflitto alle cure è sempre più difficile poiché il personale medico è stato vittima di sparizioni forzate, di omicidi o minacciato di morta da parte dei gruppi armati. Tutto questo si traduce in un accesso minimo alle cure per larga parte della popolazione. Fonte: www.ravino.it