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Pulizia dei fondali dell?isola d'Ischia
Negli anni ho organizzato e partecipato a svariate iniziative di cosiddetta sensibilizzazione ambientale. Pulizia degli scogli, delle spiagge, delle pinete. E sulla loro utilità le opinioni sono spesso discordanti, alcuni vedendo in esse un?ingiusta sostituzione a quanto dovrebbe essere di ordinaria e regolare amministrazione da parte di Comuni invece indifferenti.
Eppure l?utilità culturale e comunicativa dei messaggi che provengono da tali iniziative è proprio la base necessaria ed imprescindibile per un sentire comune da cui far scaturire quell?attenzione costante tanto amministrativa quanto civica all?ambiente che ci circonda. Una sensibilità che non deve essere relegata alla finta etichetta affibbiata ai cosiddetti ?ambientalisti?, ma deve accomunare chiunque abbia a cuore la preservazione di una vita dignitosa tanto per noi quanto per chi ci seguirà. Un ragionamento che vale tanto ad Ischia quanto a Scampia o Secondigliano.
A questa utilità simbolica e culturale si associa un?utilità pratica da non sottovalutare. Boschi, spiagge e coste oggetto di disinteresse anche per la loro difficile posizione, vengono abbandonate a sè stesse e curate solo grazie al buon cuore dei volontari. Domenica scorsa, così come avviene ogni anno, a Sant?Angelo (Serrara Fontana) si è tenuta la Festa del Mare che grazie all?Associazione Nemo, che opera sul luogo con escursioni in snorkeling e promozione ambientale, vede organizzarsi con grande partecipazione e ottimo coordinamento tecnico la pulizia a terra degli scogli, in mare a bassa profondità grazie ad un gruppo di snorkeling e più in profondità grazie al gruppo subacqueo di cui ho l?onore e la lusinga di aver fatto parte. Ed è proprio sulla pulizia dei fondali che vorrei richiamare l?attenzione.
Essi sono un patrimonio naturalistico inestimabile per la loro bellezza e per l?ecosistema che garantiscono. Troppe volte purtroppo scelti come discariche da criminali senza rispetto e senza dignità. Rifiuti di ogni genere, anche di considerevoli dimensioni, vengono direttamente gettati in mare o vi arrivano dai canaloni dell?isola trascinati dalle piogge e dalle correnti sul fondo marino, rappresentando un grave rischio per i bagnanti oltre ad inquinare un sistema molto fragile.
Ma se purtroppo è difficile reprimere e cogliere in flagranza i tanti delinquenti che scaricano abusivamente ed inconscientemente rifiuti sul territorio, è invece di più semplice individuazione la responsabilità della massa di rifiuti che si depositano sui fondali dopo le tante feste patronali che si svolgono in mare e che nei giorni seguenti la festa vedono il fondale costellato di rifiuti di ogni genere e di residui dei mortai utilizzati per gli innumerevoli spettacoli pirotecnici che puntualmente caratterizzano le nostre ricorrenze.
Intere batterie esauste di fuochi, carta stagnola utilizzata per avvolgere i mortai e quando vi sono barche in rada ? come nel caso della famosa Festa di Sant?Anna ? ogni tipo di rifiuto che viene lanciato o anche solo accidentevolmente fatto cadere in mare, trasforma il fondale in uno spettacolo desolante.
E? per questo motivo che invito caldamente le Amministrazioni ad operare preventivamente un?efficace informazione volta a prevenire comportamenti dannosi dei tanti avventori da mare e da terra e prevedere nei bilanci stanziati per le feste che si tengono in mare, anche il dovuto per una pulizia approfondita non solo della superficie, ma anche dei fondali che sono un bene prezioso e fragile da preservare con la massima attenzione. Qualche fuoco in meno ed un po? di pulizia in più non guasterebbe!
Mario Goffredo - http://puravitaischia.wordpress.com/