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Rappresentazione Actus Tragicus a Forio d'Ischia
Anche quest´anno, come da tradizione ormai consolidata, si svolgerà la rappresentazione della Via Crucis per le strade del centro storico di Forio, partendo dalla antica contrada di Monterone. La bellissima e sentita manifestazione popolare si rinnova ogni anno dal 1982, raccogliendo sempre positivi riscontri di pubblico e di critica . Quest´anno si era diffusa la voce, poi fortunatamente rivelatasi infondata, che la Sacra Rappresentazione non si sarebbe effettuata, ma grazie al fattivo interessamento del Sindaco Dr. Franco Regine ed al delegato alla Cultura, l´Avv. Michele Calise, il falso allarme è positivamente rientrato . Il programma è il solito, ma a beneficio di coloro che parteciperanno per la prima volta lo descriviamo di seguito. La partenza del corteo degli attori e dei figuranti avverrà, come sempre, intorno alle 20,30 del 10 aprile prossimo, Venerdì Santo,dalla contrada di Monterone per recarsi a Piazzale C.Colombo dove avrà inizio la funzione, che si dipanerà per il Centro di Forio fino al Piazzale Giovanni Paolo II ( Soccorso) dove si concluderà con la crocefissione di Gesù. Non mancate a questo importante appuntamento di fede popolare, che vede coinvolti più di cento giovani locali animati dalla passione di partecipare in modo attivo alla vita del loro paese natale, contribuendo con la disinteressata presenza a continuare una bella tradizione che arricchisce ulteriormente il nostro panorama culturale .Quest´anno ci saranno delle belle novità che andranno a migliorare ancora di più la qualità della manifestazione. VIA CRUCIS del Venerdì Santo A Forio d´Ischia
Una Associazione Culturale, che porta il nome di "Actus Tragicus"
Fin dal 1982 un gruppo di giovani volenterosi, il Venerdì Santo, per le strade di Forio, sull´Isola d´Ischia, mette in scena l´atto Tragico della Passione e Morte di Gesù. Questo gruppo di giovani, ha costituito una Associazione Culturale, che porta il nome di "Actus Tragicus", diventata un vero vanto per tutta l´Isola d´Ischia. I figuranti, che indossano i costumi disegnati e realizzati fedelmente da un noto artigiano foriano, attraversano in processione le strade del paese, partendo dalla antica contrada di Monterone, e si portano in Piazzale Cristoforo Colombo, alle porte del paese, dove ha inizio la rappresentazione. Sul Piazzale, nel buio e nel silenzio, si accendono i riflettori che illuminano la prima scena (l´ultima cena). Gesù è a tavola con i suoi discepoli per cosumare l´ultima cena ed è allora che Egli compie il più grande atto di amore per restare in mezzo agli uomini: l´istituzione dell´Eucarestia. Le luci si spengono per riaccendersi poco dopo ad illuminare l´Orto degli Ulivi. Gesù allontana i discepoli e resta solo, prega, ha bisogno di conforto, agonizza, teme e langue, cade a terra e suda sangue. Arrivano i soldati con Giuda che lo bacia per tradirlo ed uno dei discepoli tacca con un colpo di daga un orecchio al centurione. Cambia la scena e ci si ritrova con Gesù al confronto di Caifa, il sommo sacerdote e Capo del Sinedrio, che lo fa condurre da Ponzio Pilato,per farlo processare. Nel frattempo Giuda si impicca, pentito per il suo tradimento. . Sul palco si rappresenta la scena della casa e del pretorio di Pilato, dove a Gesù,condannato a morte, vengono strappate le vesti e coronoato di spine, indi viene legato alla colonna, al centro del Piazzale, dove avviene la scena della flagellazione, vera, cruda e straziante, che incomincia a coinvolgere emotivamente , il sempre folto pubblico.Da qui parte il corteo. Gesù è caricato del pesantissimo legno della Croce e si avvia per le strade del Centro Storico. A metà della Via Erasmo di Lustro, cade per la prima volta indebolito per il continuo spargimento di sangue ed è percosso con pugni ,calci e schiaffi, che subisce soffrendo in silenzio. Il corteo riprende il cammino, per fermarsi al crocevia nei pressi della Basilica di S.Maria di Loreto. Gesù incontra la sua amatissima Madre.Quanto dolore trapassa il cuore ed il volto di Gesù, quanto spasimo ferisce il cuore di Maria!. La Sacra Rappresentazione si avvia lungo il Corso principale (già C.so Umberto I), dove davanti al Palazzo Bolivar Patalano si svolge la scena del Cireneo, costretto a portare la croce al posto di Gesù.
La Processione
Si riparte per arrivare nei pressi di Piazza Matteotti. A Gesù si avvicina la Veronica che spinta dalla pietà gli asciuga con un panno il volto sofferente e rigato di sudore e sangue. Il corteo riprende la marcia e poco più avanti viene rappresentata la seconda rovinosa caduta di Gesù, avvenuta presso la porta, detta Giustiziaria, di Gerusalemme. Gesù è disteso a terra, abbattuto dai dolori, è calpestato dai nemici e deriso dalla plebe. Proseguendo il cammino, all´altezza di Piazza Maltese, Gesù incontra le pie donne afflitte ed addolorate, e le consola. La Sacra Rappresentazione riprende il cammino per giungere a Piazza Municipio, dove si rappresenta la terza caduta di Gesù ai piedi del Monte Calvario. Qui, i soldati con rabbia e furore lo percuotono con pugni, calci e con i manici delle alabarde lo calpestano ansiosi di vederlo, quanto prima, cocifisso. Si giunge sul P.le del Soccorso, dove su di una montagnola sono poste le tre croci, che si stagliano contro il cielo nero e cupo della notte. Il silenzio cade sulla piazza. Gesù è spogliato e con le vesti gli levano anche la pelle rinnovandogli tutte le piaghe e rimanendo lacero e scorticato, e dentro di sè amareggiato dal fiele che gli danno da bere. Gesù, quindi è posto sulla Croce, e le mani ed i piedi sono trafitti da pungentissimi chiodi che ribattuti più volte, gli lacerano le vene, i nervi e la carne. Gesù, ormai esanime, pende dalla Croce, prega per i suoi aguzzini e dona la salvezza a chi la chiede, affida la Madre a Giovanni, raccomanda la sua anima al Padre, e chinando il capo muore. Un brivido di pietà e d´amore attraversa la folla che assiste, una tristezza infinita invade il cuore dei presenti. Gesù è deposto dalla Croce e posto in grembo alla afflittissima madre.Una spada di dolore attraversa il cuore di Maria, quando riceve sulle braccia il figlio morto. La folla va a casa ad aspettare il giorno di Pasqua, il giorno della Resurrezione!
Fonte: www.ischiablog.it