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Ischia e gli Ischitani
Quando il viaggiatore giunge dalla solennità di Roma, sulle cui rovine e monumenti si riverbera la grandezza del passato - una solennità di cui tuttora si ravvisa l´impronta nell´anima dei romani - e si precipita a Napoli, egli viene subito catturato dalla magnificenza dei dintorni e dall´allegria e disponibilità della gente, che gli si fa incontro da ogni parte. La pittoresca posizione della città, alle falde di graziose colline, su cui troneggia con le sue mura minacciose la fortezza di Sant´Elmo; il golfo, le cui splendide onde blu si scagliano possenti contro i maestosi palazzi della città; il Vesuvio e Monte Somma, che da ogni angolo visuale disegnano le più incantevoli prospettive, la ricchezza del museo, ma soprattutto il trambusto e il brio che animano tutte le strade e i vicoli, lo incantano in modo irresistibile. Se il visitatore non è mai stato prima testimone di quanto la gente possa essere vivace e rumorosa a San Marco o a Rialto, potrà per la prima volta avere un´idea della esuberanza e della leggerezza che caratterizzano la vita del sud. [?] Allorchè lo sguardo si sposta da queste pittoresche immagini alla distesa del golfo, viene all´improvviso catturato da un´imponente piramide montuosa, che come una regina emerge dalle onde: è Ischia, il cui splendido profilo seduce fin da lontano, invitando lo straniero a farsi irretire dalla sua magia. Vista dal canale di Procida, Ischia si staglia maestosa in tutta la sua imponenza, ma quanto più ci si avvicina ad essa tanto più ci si rende conto che l´isola appartiene a quel tipo di bellezza che abbaglia non solo da lontano. Lo sguardo viene stregato soprattutto dal promontorio sporgente, dalle meravigliose calette e dalle colline ricoperte di viti; e i ridenti paesini che fanno capolino dal verde rigoglioso, rendono il paesaggio ancor più mutevole e vario, caratteristica, questa, che pone più di ogni altra Ischia al di sopra di Capri, Procida e le altre isole dei dintorni. Su queste verdi, rigogliose colline coltivate a viti, il cui colore conserva la sua splendente vividezza ben oltre la vendemmia, ad onta dei roventi raggi del sole del sud, l´Epomeo, o Monte Nicola, con le sue nude e solenni vette si staglia contro il cielo duemila e cinquecento piedi sopra il livello del mare. Da queste alture si schiude un panorama che nessun altro luogo al mondo, credo, è in grado di offrire. L´isola vera e propria appare come una mappa geografica che si dispiega sotto gli occhi dell´osservatore, il cui sguardo sorvola l´antico Latium, patria dei Sanniti e degli Ausoni, e poi Ventotene e Ponza, Capri e la costa sorrentina, infine si posa sugli Abruzzi e gli Appennini. Ciò che aggiunge ulteriore valore all´unicità e alla sorprendente bellezza di questo quadro è il mare, che mentre verso Capri si apre in un´ interminabile distesa, si chiude, in direzione del lato settentrionale dell´isola, in una sorta di grande lago, delimitato sul versante opposto da Procida, Cuma e Miseno.
Da: Ischia e gli Ischitani di Hans Peter Holst | [Imagaenaria Editore - www.imagaenaria.it]