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Grande Successo per la Commedia Non Ti pago presentata all'Ischia Teatro Festival
L'incontro settimanale con la commedia
Qui, a Ischia, pur non avendo un teatro, l?incontro settimanale con la commedia, la tragedia, il cabaret non manca mai. Gli attori delle varie compagnie teatrali stanno cercando di attirare su di loro l?attenzione degli isolani, affinché possa avvenire quel lento processo che catturi tutti, giovani e non giovani. Ci stiamo ri-educando al teatro. "Non ti Pago" è una commedia in tre atti di incredibile attualità, scritta da Eduardo De Filippo. Il protagonista, titolare di un banco lotto, vuole intentare causa a un suodipendente, reo di aver giocato dei numeri ricevuti in sogno dal defunto padre del principale. Salvatore Costa è Don Ferdinando, protagonista dell?assurda vicenda: è simpatico e arcigno quanto basta. Memorabile la sua interpretazione di una scena in particolare. Per intentare la causa contro Bertolini, interpretato da Saverio Casciello, adduce varie motivazioni: il suo caro padre estinto non avrebbe mai dato dei numeri vincenti ad un estraneo, quei soldi sono sicuramente per la sua famiglia per due semplici ragioni. Primo, il suo è un padre generoso con i familiari; secondo, per i tanti denari spesi per andare a far visita alla tomba ogni settimana, quei quattro milioni di lire sarebbero il giusto compenso per i sacrifici fatti. Salvatore Costa elenca con disinvoltura le lire spese nel corso degli anni: convincente il suo ardito accanimento contro l? impiegato, nonché amante della figlia. Con voce bassa e sicura pronuncia una terribile maledizione: ?Se questi soldi non sono destinati a te, quattro milioni di sciagure si abbatteranno sulla tua testa!?. Saverio Casciello è perfetto nel ruolo del maledetto: le sue espressioni, cariche di un dolore inaspettato e improvviso, colorano di comicità anche le situazioni più serie.
Il futuro genero troppo fortunato
Alessandra Trani e Giulia Timone, rispettivamente la moglie e la figlia del titolare del banco lotto, si uniscono per far fronte comune contro l?insana follia persecutrice del pater familias. La Trani lo fulmina con il suo sguardo truce, facendolo ammutolire, e la Timone sfrutta le lacrime per impietosire un uomo di ferro, che vorrebbe impedirle di vivere un amore felice. Perché non vuole questo matrimonio? Semplice, il futuro genero è troppo fortunato. Costa si fa assistere ogni giorno da un uomo di fi ducia, interpretato da Enzo Boffelli: questi, con le sue arti divinatorie da medium, gli dà mille numeri, ma mai quelli giusti. Stefania Mattera, nei panni della cameriera, non perde occasione per infi erire sui due illusi, e lo fa sempre con quell?eloquenza napoletana che smonta e inibisce ogni futura iniziativa. Armando Chartier e Salvatore Cariello sono i due vicini impiccioni: pronti a gettar fango sul titolare, lo accusano di aver ucciso il loro cane. Un?accusa che permetterà all?avvocato della parte offesa e maledetta, interpretato da Claudio Buono, di dimostrare il carattere violento del protagonista: rosso in viso, nelle sue arringhe riempie la sala, da buon avvocato, di paroloni altisonanti che lasciano perplessi i presenti. Ma non entra in gioco solo la legge, c?è anche la religione: Francesco Curci riesce a dar vita a un parroco di vasta cultura teologica, ma allo stesso tempo dotato di grandi capacità comunicative a differenza dell?avvocato, intrappolato nell?aridità di comma e leggi. Questo dualismo tra fede e ragione viene alla luce anche dal contrasto tra due personaggi femminili. Pina Cuomo, ovvero la popolana, racconta con trasporto il sogno che l?ha messa in contatto con il caro padre del titolare. Quei numeri erano per il figlio, ma l?anima del morto ha commesso un terribile errore: non sapeva che la casa era stata affittata ad un impiegato e così aveva regalato un?immensa fortuna ad un estraneo. Rosa Maria Macrì impersona la zia dell?impiegato. Vorrebbe far ragionare i presenti sul fatto che quei soldi comunque rimarranno in famiglia, visto che suo nipote e la figlia del protagonista sono innamorati.
Fonte - Il golfo