Ischia Film Festival - Serata conclusiva della settima edizione
Ischia Film Festival - Serata conclusiva della settima edizione
Di Gianluca Castagna
Alla fine un premio è andato anche all'Italia, paese in concorso con ben tre documentari, a riprova della
vitalità tricolore in merito ad un genere cinematografico - il documentario - troppo spesso sottovalutato. "RUMORE BIANCO" di Alberto Fasulo ha vinto il massimo riconoscimento per la settima edizione dell'Ischia Film Festival secondo l'insindacabile della giuria composta dal regista Francesco Patierno, la sceneggiatrice Carlotta Ercolino, il critico cinematografico Federico Pontiggia, il produttore austriaco Andreas Eicher. Il documentarui è il racconto di un fiume (il Tagliamento), dove la vita emerge da ogni singola inquadratura. Un lavoro rigorosissimo sulle immagini e i suoni, un bellissimo atto d'amore verso una terra (il Nord Est Italia) spesso lontana dagli occhi della macchina da presa.
Questa la motivazione della giuria: "Rumore Bianco è opera sensibile e ambiziosa che travolge la tradizione bucolica, invertendo le gerarchie tra uomo e paesaggio, primo piano e sfondo. Protagonista assoluto il fiume Tagliamento, un'accorata sinfonia audiovisiva che celebra la magia della Natura e la memoria degli elementi".
Il miglior cortometraggio - a sorpresa - è andato allo spagnolo "MICROFISICA" di Joan Carlos Martorell (storia di un giovane ingegnere aeronautico di Barcellona che si reca a Chicago per un colloquio di lavoro). Questa la motivazione: "Frammenti di un discorso amoroso: da Barcellona a Chicago, il regista Joan Carlos Martorell insegue l'amore. Senza timore di perderlo, con stile solido e interpreti ispirati". Due le menzioni speciali: "NORTHERN LIGHT" del giovane documentarista russo Sergeji Loznitsa e "LA PREDA" di Francesco Apice.
C'è un vincitore anche per la sezione "LOCATION NEGATA", categoria di opere che raccontano lo scempio e la negazione di un territorio, la violazione di ogni diritto delle popolazioni che in quei luoghi hanno sempre vissuto e consumano sulla loro pelle le contradizioni del progresso. Il premio è andato a "THE BLOOD OF KOUAN KOUAN", documentario sull'inquinamento che la Texaco Oil provoca nelle foreste tropicali dell'Amazonia, l'area con la più ricca biodiversità al mondo,
e verso la quale è in atto un vero e proprio atto criminoso contro l'umanità. Altri premi della settima edizione dell'Ischia Film Festival sono andati a Edoardo Winspeare (miglior regista per "GALANTUOMINI"), Lino Fiorito (miglio scenografo per "IL DIVO"), MArk Foster (Foreign Award per "Quantum of Solace").
Fonte:www.ilgolfo.it