Il Duo V. Meriani - D. Cusano ai giardini La Mortella di Forio d'Ischia
Dopo lo straordinario successo riscosso lo scorso weekend dalla pianista giapponese Yuna Kobayashi, nella Sala Recite dei Giardini La Mortella ritornerà protagonista il violino con il duo formato dal violinista Vincenzo Meriani e dal pianista Dario Cusano.
Vincenzo Meriani è un giovanissimo violinista campano di 21 anni, che si è diplomato con lode e menzione speciale al Conservatorio "Cimarosa" di Avellino: vincitore di numerosi concorsi per giovani violinisti, ha fatto parte di importanti orchestre giovanili, quali l'Orchestra Giovanile Italiana, la 'Wiener Jeunesse Orchester', l' 'European Union Youth Orchestra, con le quali si è esibito in importanti teatri in Italia e all?estero (Konzerthaus di Berlino, Grand Theatre di Aix en Provence, Emirati Arabi ). Attualmente si sta perfezionando presso la Scuola di Musica di Fiesole e presso l'Accademia di S. Cecilia in Roma.
Il pianista Dario Cusano ha studiato al Conservatorio "Verdi" di Milano, diplomandosi con lode. E' risultato vincitore di molti concorsi nazionali e di numerose borse di studio ed ha già suonato per diverse società di concerti italiane ed in Giappone, a Kyoto. Si è perfezionato in musica da camera presso l'Accademia di Imola e presso l' ?Universität der Künste? di Berlino. Attualmente collabora come pianista accompagnatore con la Scuola Di Musica di Fiesole.
I programmi che il duo Meriani-Cusano presenteranno alla Mortella comprendono importanti composizioni, quali la sonata op. 105 di Schumann, scritta nell'autunno del 1851, nell' ultimo periodo della tormentata vita del grande musicista romantico, e la sonata op.94 bis di Prokofiev, eseguita per la prima volta a Mosca dal grande violinista David Oistrach nel 1944, sonata non destinata al violino nella sua veste originaria, ma al flauto: si tratta infatti di una trascrizione della sonata per flauto scritta da Prokofiev nel 1943.
I concerti si concluderanno con la virtuosistica Tzigane di Ravel, composizione originalissima, capolavoro della letteratura violinistica, scritta nel 1924.