Premio PIDA Giornalismo 2014 a Laura Squillaci
Il comitato scientifico del PREMIO PIDA ha conferito il PREMIO PIDA GIORNALISMO a Laura Squillaci, per aver approfondito i temi dell?architettura all?interno di un contesto che coinvolge anche aspetti economici e sociali.
Nata ad Aosta nel 1981, laureata in Economia Politica all?Università Bocconi di Milano, per un anno lobbysta al Parlamento europeo di Bruxelles, nel 2007 si trasferisce a Roma per frequentare la Scuola di giornalismo della Luiss. Dal 2010 giornalista professionista. Il primo impiego alla redazione romana del Sole 24 Ore. Dopo tre anni al sito internet del tg1, da settembre redattore a Rainews24. Segue il design, l?architettura, la moda e il cinema.
L'Intervista
Tre parole chiave per definire il suo lavoro.
Squillaci: Passione, dedizione, divertimento.
La sua attività spazia da temi economici e sociali a quelli culturali come l?architettura: sono distinte componenti della realtà oppure esiste una trasversalità che le pone in relazione.
Squillaci: Il ruolo del giornalista per me è quello di raccontare con semplicità ciò che si vede. Non è importante cosa si racconta ma come lo si racconta. Per questo è bello spaziare tra i più diversi argomenti sapendo che il proprio filo conduttore è sempre lo stesso: la cronaca di ciò che accade. Il fatto di lavorare per una televisione che fa servizio pubblico impone un forte senso di responsabilità. Bisogna essere affidabili, comprensibili a tutti. Perciò ogni volta che scrivo o parlo di qualcosa mi piace farlo senza troppi giri di parole. Mi chiedo sempre: mia nonna che mi sta guardando o leggendo mi capisce, mi segue? Ecco, penso che sia questo il punto. Non importa cosa si racconta, l?importante è raccontare con semplicità quel poco che si è imparato e si conosce. Per questo è un mestiere che richiede studio e approfondimento.
La comunicazione di architettura oggi.
Squillaci: Da poco più di un anno mi occupo di architettura. Ma è una passione che nasce da lontano. Da quando a Milano all?università ho iniziato a frequentare un gruppo di ragazzi iscritti al Politecnico. Ho iniziato a girare le città guardandole da un?altra angolazione e mi sono resa conto di quanto l?architettura coscienziosa possa migliorarle. Di quanto l?architettura possa costruire luoghi di incontro dove le persone si scambiano idee, valori. Le nostre città sono organismi viventi che crescono e respirano grazie a vecchi e nuovi elementi architettonici. Ecco perché mi appassiona raccontare il mondo che si trasforma e migliora grazie all?architettura. Maestri come Sottsass o Piano dimostrano come l?architettura sia uno dei luoghi dove si manifesta l?eccellenza italiana. Sono felice che il canale per cui lavoro dia sempre più spazio a un mondo che merita ed esige di essere raccontato.
Tre parole per l?oggi e tre parole per il futuro.
Squillaci: Tre parole per il presente: energia,vitalità, entusiasmo. Tre parole per il futuro: ottimismo, fiducia, stupore.