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Ischia e le sue alghe
Il Golfo di Napoli come una miniera. Non si cercano metalli, ma preziose alghe che diventeranno presto la base per nuove medicine, farmaci, antibiotici. Si tratta di un progetto chiamato "PharmaSea", un gioco di parole dove la farmacia è proprio il nostro mare, per il quale la Comunità Europea ha deciso di puntare, permettendo anche a importanti colossi farmaceutici di investire al sud. "E' stata avviata una coltivazione massiva di microalghe - ha dichiarato la dottoressa Adrianna Ianora, coordinatrice del laboratorio di Ecologia funzionale ed evolutiva alla Stazione zoologica di Napoli - che presto finiranno nelle mani dei tecnici di grandi case farmaceutiche come la Novartis o la Sanofi e diventeranno medicinali in grado di migliorare la qualità della vita e curare terribili malattie". Proprio alla stazione zoologica della Villa Comunale, a cui fa riferimento la stazione zoologica del porto d'Ischia, sono stati installati dei bioreattori, grosse vasche che riproducono l'ecosistema perfetto per la proliferazione di questi organismi, e quindi delle molecole che servono per avviare poi la produzione di nuovi farmaci. "Per capire realmente quanto sia concreta l'attività di questi laboratori - si legge sul web - è necessario però spostarsi in un'altra ala della struttura, dove un'equipe di tecnici sta analizzando gli effetti che queste microscopiche alghe possono avere su cellule tumorali. In particolare i test che stanno effettuando riguardano le cellule di un carcinoma polmonare molto resistente. I risultati? Sono sorprendenti. Osservandole al microscopio, le cellule cancerogene appaiono quasi tutte morte". Dopo questa scoperta la sfida è ora quella di trovare le molecole giuste per attaccare il bersaglio con precisione. Resta da chiarire che prima che le molecole estratte dalle alghe possano arrivare in commercio in forma di medicinali serviranno diversi anni, ma già da ora si può affermare che proprio a Napoli, e in particolare alla stazione Dohrn, si stanno gettando le basi dei nuovi scenari terapeutici, cure che un giorno non troppo lontano salveranno la vita a migliaia di pazienti. Fonte - Isabella Puca - Il Golfo