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A Forio d'Ischia Paolo Franchi racconta Giorgio Napolitano
Termina con la giornata di domenica 22 settembre la kermesse dedicata alla cultura. Gli incontri di ampio respiro che hanno scandito il lungo calendario de «Il Contastorie» raccontando fatti, luoghi, persone hanno rinvigorito il nesso tra l?antico e il moderno, tra passato e presente, col solo fine di guardare al futuro. Scoprire chi eravamo per sapere dove stiamo andando. Non poteva mancare l?appuntamento con la politica, al cui centro vi è la società civile, perché come diceva Aristotele «l?uomo è per natura un animale politico» mentre Gandhi affermava che «in democrazia nessun fatto di vita si sottrae alla politica». La cultura, quindi, è anche politica e spogliarla da ogni sfumatura negativa di cui si è impregnata ai giorni nostri, non solo è importante ma necessario e bisogna parlarne per rimetterla al centro del dibattito nel nostro Paese. In quest?operazione di spoliazione-educazione l?attività rivolta ai più piccoli, futuro di domani, possiede un ruolo fondamentale. Ancora una volta, a cura della cooperativa «Altrimenti» presso il Chiostro Francescano di Forio, alle 17, i bambini dai 7 ai 10 anni saranno all?opera nel laboratorio ludico-creativo «Il Gigante di Ischia». La lettura e la drammatizzazione del mito di Tifeo accompagneranno i partecipanti nella ricostruzione su grandi superfici degli scenari e dei personaggi della storia. Alle 19, presso l?Antica Libreria Mattera, l?incontro con Paolo Franchi moderato dalla giornalista economica Myrta Merlino. Il noto commentatore politico e giornalista ci parlerà del suo libro La traversata da Botteghe Oscure al Quirinale. Un saggio che racconta la figura di Giorgio Napolitano che ? scrive l?autore ?non avrebbe gradito affatto, nemmeno nell'aprile del 1944, essere definito 'un intellettuale di avanguardia', come ha detto Togliatti e come vuole un lessico marxista-leninista che gli è sempre andato stretto. Ma è ancora più probabile che, senza la svolta di Togliatti, comunista, o almeno comunista a tempo pieno, non sarebbe diventato mai?. La storia e le passioni del giovane antifascista napoletano, presidente della Repubblica in carica, vanno dal cinema al teatro, dalla letteratura alla poesia sino alla musica. Vissute dal Liceo Umberto fino agli anni dell?Università con molti ragazzi che si faranno strada, da Raffaele La Capria a Giuseppe Patroni Griffi, da Rosellina Balbi ad Antonio Ghirelli. ?Ma la via all'antifascismo e al Pci passa anche per la scoperta dell'umanità dolente del ricovero antiaereo scavato davanti alla casa della sua famiglia, sotto Palazzo Serra di Cassano, dove Napolitano si scopre per la prima volta in grado di reagire persino agli eventi più drammatici con grande autocontrollo e ragionevole fatalismo. È una virtù innata che praticherà per tutta la vita?. Il saggio insomma racconta la storia della parte migliore della prima Repubblica sull?inconsistenza della seconda. Un Napolitano che col suo carisma cerca di rimettere assieme una tela strappata e governare il passaggio da un bipolarismo selvatico e inconcludente a una democrazia dell?alternanza. Ne parleranno con l?autore dopo l?introduzione del presidente dell?Associazione Terra Franco Iacono che ha organizzato l?incontro: Stefano Caldoro, Presidente della Regione Campania; Biagio De Giovanni, filosofo e già deputato al Parlamento Europeo; Gianni Cervetti, già parlamentare PCI e Presidente della Fondazione Orchestra; Rino Formica già dirigente e parlamentare socialista.