Mario Di Meglio

Mario Di Meglio

'Eroma' (Mario Di Meglio), nasce ad Ischia nel 1981 in una famiglia di modesta caratura. Fin dall'infanzia ha mostrato notevoli doti creative che con il tempo hanno trovato massima espressione nell'arte figurativa e poetica. E' stato per vari aspetti un ragazzo prodigio ed è diventato un uomo di esaltanti virtù sebbene non abbia raggiunto mai l'eccellenza ,non per incapacità, ma per le pieghe del suo complesso carattere,pieghe che si sono accentuate sicuramente con la scomparsa del padre all'età di 13 anni, vicenda che ha segnato la sua infanzia e la sua formazione di vita e di pensiero.

Un' esperienza particolarmente significativa

Nel 99', viene chiamato a sostenere le visite di leva per la Marina Militare Italiana presso il complesso militare di Taranto. E' proprio nell viaggio di ritorno che ha un' esperienza particolarmente significativa per il suo percorso letterario. Conosce infatti alcune persone da cui rimane talmente colpito da seguirle in Francia, dove rimane per 11 giorni, vagabondando nei quartieri periferici Parigini. Qui scopre l'affascinante mondo che fu della bohemien, si accosta ad un'ideologia politica non ortodossa ,priva di affermazione sociale attuando uno stile di vita che abbandona completamente la preoccupazione per il "domani". Si accosta alla musica, al colore e alle relazioni interpersonali grazie ad una ricchezza che sicuramente non ha ad oggetto il denaro, mezzo odiato dalle anime libere in quanto non rispecchiante i canoni sociali e le leggi dettate dall'uomo, dal suo pudore e dalla sua coscienza. In Questo contesto opera un percorso catartico che lo porta all'abbandono di pensiero quali la guerra, le armi,l'odio e la corruzione religiosa per riscoprire il bello, l'amore e la bellezza che può esistere in ogni cosa. Al ritorno ad Ischia inizia a scrivere e dipingere suggestioni, impressioni ed emozioni ,realizzando uno stile tutto personale seppur maculato da grandi maestri come H.Miller, M.Bulgacov, G.Lorca, S.Dalì, S.Kubrick, F.De Gregori, D.Bowie, G.Buddha e P.Pasolini.

Due anni come steward di navi da crociera

Dopo studi non particolarmente soddisfacenti presso la facoltà di Scienze Politiche "relazioni internazionali e diplomatiche estere", all'Orientale di Napoli e al'Accademia di Belle Arti di Napoli trascorre due anni come steward di navi da crociera con le quali naviga l'amato Mediterraneo e si accosta allo splendore dei fiordi scandinavi dove la suggestione e l'imponenza della calma e della natura, realizzano in lui l'idea del distacco che l'uomo ha avuto dalla sua grande madre, la terra, concetto che troviamo quasi sempre nei suoi dipinti e scritti, come radice naturale di visione. Nel Febbraio 2010 parte per Israle,paese che come tanti lo hanno attirato a se. Qui contrae una rara infezione da cromo esavalente (sindrome di William Barrè) in Isreale ,sindrome da cui combatte ancor oggi.

Gli interessi che segnano il periodo formativo spirituale

Gli interessi che segnano il periodo formativo spirituale del poeta sono la letteratura, la musica e l'arte che apprende da autodidatta. Ribellismo, anarchismo, , forte vitalità emozionale sono la cifra del suo temperamento artistico e dei suoi modi espressivi letterari e poetici. Colori forti, densi, onirici, flusso di coscienza nella vocazione linguistica sono le modalità espressive di Eroma. A tutto il mondo dell'arte si avvicina da autodidatta e da sperimentatore,affascinato da colori suoni parole, riuscendo a trasmettere ai lettori , ai molti che apprezzano le sue modalità stilistiche, il senso di una vitalità intensa e indomita. Ultimamente l'artista racconta di se attraverso un breve saggio poetico dove lega i propri ideali e vicende di vita che recita : "Copenhagen di ritorno dopo un fatto che mi rese la vita estremamente preziosa...vi dirò con un dentro un po di pesia di De Gregori (mio padre seppellito qualche anno prima, nessuno più a coltivare la vite...verderame sulle sua poche, poche unghie ,e troppi figli da cullare ...e il treno io l'ho presi e feci bene, spago sulla mia valigia non cen'era, solo un pò d'amore la teneva insieme!" La collega danese ed io steward sulla stessa nave ci fù meraviglia tra i nostri occhi e mani e l'amore produsse i suoi frutti in dolce attesa x 6 mesi era... eppure la luce quella creatura mai vide, e posso dire che non fu mai nata, ma dentro me c'era la sua vita già, e ci sarà sempre! Il cielo si privò della sua stella migliore, il sole di una parte della sua immensità...la natura come per incanto si accorse di te ,e ti prese con se ;ora ti cura e t'annaffia con il suo e con il mio amore! Ma tu sempre qui...sei una goccia perpetua del mio sangue, più scorri e più vinco la morte per la tua grazia. Come la terra s'avvolge nel sonno ,io sono petalo che si chiude alla notte. Non temo deserti ed oscurità, ne il cammino ma prima che esso finisca vorrei vedere viandanti con bisacce piene d'acqua e non più vesti lacere e polverose e vedere nei loro occhi tutti i colori dei fiori dall'energia del rubino all'ombra dell' Papaver peony, che hanno vissuto dentro, violentemente...perché poi tutta la trasparenza della loro terra si materializzi e si riconosca ampia, chiara, vittoriosa! Così tornerebbero giovanilmente belli questi occhi e la mia anima per essi...perché queste pupille piansero, per lacrime che non gl'appartenevano, ma ora no... ora che la fragranza d'aranceti zampilla dalle rupi e che scuote un impeto dentro me di mille vite! Mentre gli spruzzi rossi dei proiettili, fischiano tutto il giorno nell'infinito fuoco del cielo e scarlatti o verdi... accanto al re che li deride le file umane cadono in polvere saggia ,mentre un'orrenda follia massacra per tutto ciò che luccica nella sabbia, nelle pozze, nella tua gola di gioia Natura!...eppure se solo tu Madre lasciassi ai loro occhi il profumo dei fiori il suo incanto d'aroma dalle loro mani non colerebbe sangue ma altro miele! Perché col nostro sangue e con le nostre lacrime son fiorite le viole ,brillano in infiniti momenti al sole di tutti i mattini e chiudono gl'occhi all'ombra della luna. Le viole... che non sono le nostre viole ,sono le viole della terra e noi siamo della terra le viole. Quindi come potremmo mai dimenticare le viole!" Diversi sono i luoghi che hanno avuto il lustro di ospitare le sue opere d'arte e diversi gli eventi a cui ha partecipato come esponente dell'odierno espressionismo.

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