- Home
- Articoli sull'isola d'Ischia
- Le acque di Cavascura nell'isola d'Ischia
Le acque di Cavascura nell'isola d'Ischia
Le Acque termo-minerali di "Cavascura" sono conosciute fin dal periodo della colonizzazione Greca dell´isola d´Ischia. Dagli scritti di Pindaro, Omero, Strabone, Plinio ed altri, emerge che tutto il territorio compreso fra i Comuni di Serrara Fontana e Barano, interessato da sorgenti di acqua (Nitròdi, Olmitello, Cavascura-Maronti, ecc.), fu frequentato da antiche popolazioni greche in cui era vivissimo il Culto per le Fonti salutari. Strabone nella sua opera: "Geographia", esalta le virtù curative delle acque di Cavascura, attribuendo a queste ultime la proprietà di espellere i calcoli biliari. Nel periodo Romano le Sorgenti di Cavascura, di Olmitello e di Nitròdi conobbero un periodo di grande splendore. Are votive, tempietti e cappelle furono erette in prossimità delle sorgenti, a testimonianza di un Culto religioso molto spiccato presso quelle popolazioni. Il ritrovamento di alcune lastre marmoree con bellissimi bassorilievi raffiguranti Apollo e le Ninfe Nitròdi ci dà la conferma dell´importanza di queste sorgenti presso gli antichi Quiriti. Lo stesso Cicerone, ricordando il suo soggiorno nell´Isola d´Ischia, parla di "una spiaggia (I Maronti) dove sotto la sabbia e in fondo al mare brucia il cuore di un vulcano e nella valle di Cava Scura scorre un´acqua bollente". I primi studi e osservazioni su queste acque risalgono al Trecento. Secondo un documento conservato presso la Biblioteca Angelica di Roma, con firma autografa di certo "Giovanni da Casamicciola" (medico personale di Carlo I d´Angiò), le sorgenti di Cavascura sono indicate fin dalle più remote epoche come "Fonte di salute e di giovinezza e utili in tutti i dolori delle membra e valevoli per la digestione". Nel Medioevo i Bagni di Cavascura venivano frequentati dalla nobiltà Angioina presente sul Castello d´Ischia. Il barone Marino Cossa, il Governatore Cesare Sterlich e perfino re Roberto d´Angiò e la regina Sancia si servivano di queste acque nelle frequenti visite effettuate lungo la costa meridionale dell´Isola.
Tratto da LE ACQUE DI CAVASCURA nell´isola d´Ischia Con cenni sul Comune di Serrara Fontana di Gino Barbieri
Condividi
tweet
L'isola d'Ischia ha un patrimonio idrotermale fra i più ricchi al mondo.
Marone offrì ai suoi lettori informazioni storiche sull'isola d'Ischia, unitamente ad una descrizione della situazione sociale della popolazione.
L'isola d'Ischia è oggi famosa soprattutto per le sue terme; da tanti punti del suo territorio sgorgano sorgenti di acqua calda.
Nitrodi è stata scoperta in epoca romana quando si credeva che in questa parte dell'isola vivessero le Ninfe Nitrodie.
Distesa lungo la marina, con davanti il Fungo, lo scoglio divenuto simbolo della cittadina, Lacco Ameno è famosa per le sue sorgenti di acqua.
Attraversata la piazza di Barano, dopo aver percorso una strada in salita tutta curve, si giunge a Buonopane, dove si trova la fonte di Nitrodi.
Le terme di Forio sono alimentate da acque clorurato-sodiche termali,indicate per la cura di malattie del ricambio,respiratorie ed endocrinologiche.
Le virtù terapeutiche delle acque termali dell'isola d'Ischia erano in parte già note ai Greci e ai Romani.
I pithecusani avevano imparato ad utilizzare la creta e l'argilla per curare malattie e ritemprarsi nel corpo e nell'anima.
Alla falda occidentale del Monte di Vico scorre e rampolla l'acqua denominata di San Montano.