Angelo Rizzoli Zio d'America d'Ischia

Angelo Rizzoli Zio d'America d'Ischia

Nei primi anni Cinquanta la nuova realtà industriale determinò quel miracolo economico che presto cambierà lo stile di vita degli italiani. Allora, infatti, la notorietà e gli affari di Angelo Rizzoli decollarono in maniera vertiginosa. L´intuito che gli era proprio gli consentì di vedere nell´isola d´Ischia, al di là di una scelta difficile e rischiosa, il possibile coronamento dei suoi sogni; questo suo fiuto, oltre a dare risonanza a Ischia, consolidò la sua fortuna. Se, poi, egli non è riuscito a compiere tutto quanto ci si poteva aspettare da lui, ciò si deve attribuire soprattutto ai costumi politici, ai cavillosi intralci burocratici imperanti in Italia, alle influenze delle persone che lo circondavano e, forse, anche alla sua simpatia per il socialismo. Difatti, in aggiunta alla costruzione delle terme, degli alberghi di Lacco Ameno e di Casamicciola, e di significative opere sociali, la programmazione ischitana di Rizzoli prevedeva uno sviluppo coordinato, nel rispetto dell´ecosistema, di tutto il territorio isolano: alberghi, terme, strutture ricreative e quant´altro per fare dell´isola un´unica grande stazione turistica che potesse offrire, in un ventaglio di proposte, un soggiorno a misura di tutte le categorie.

L´intero programma avviato da Rizzoli a Ischia comprendeva, a Lacco Ameno, la ricostruzione delle Terme Regina Isabella (1950-1954); la sistemazione della Piazza del Municipio (1951); il progetto per l´Albergo Arbusto (1952); la demolizione del vecchio Hotel Santa Restituta e delle terme omonime per erigervi il lussuoso Albergo Regina Isabella & Royal Sporting (1951-1957); la riqualificazione del quartiere baraccato Genala (1953); l´edificazione dell´Albergo La Reginella e dell´omonimo cinema-teatro (1953-1957); la creazione di una funivia che avrebbe collegato Lacco Ameno con la vetta del Monte Epomeo. A Casamicciola il progetto prevedeva la ricostruzione delle Terme Manzi e dell´albergo omonimo (1952) e la ristrutturazione di altri edifici termali, allora in quasi completo abbandono. A Barano Rizzoli pensò di promuovere la valorizzazione delle fonti di Olmitello e di Nitrodi e l´edificazione di un complesso termale-alberghiero presso la spiaggia dei Maronti; ad Ischia Porto avrebbe dovuto sorgere un lussuoso albergo in zona Carta Romana ed era previsto l´ampliamento delle preesistenti strutture termali. Inoltre egli avrebbe voluto realizzare, in zona Campotese a Forio, un campo da golf di nove buche e un piccolo aeroporto.

Oltre a ciò, egli aspirava a trasformare la neogotica Villa Mezza Torre, situata in zona Punta Cornacchia, in un casinò per l´élite internazionale. La "meta turismo" di Rizzoli prevedeva anche la creazione di infrastrutture necessarie alla crescita sociale degli indigeni, come per esempio la nascita di diverse opere pubbliche e di centri ricreativi. Questo programma, elaborato all´inizio degli anni Cinquanta, che aspirava a fare dell´isola d´Ischia la Sabbioneta del giorno d´oggi - la città ideale costruita da Vespasiano Gonzaga nel Cinquecento - è rimasto solo tuttavia un ammirevole modello di pianificazione turistico-ambientale, la cui gestione avrebbe dovuto essere curata da una società mista dal capitale di due miliardi e cinquecento milioni di lire, di cui due miliardi sarebbero stati messi a disposizione da Rizzoli e i restanti cinquecento milioni dallo Stato.

Da: Angelo Rizzoli Zio d´America d´Ischia di Giorgio Balestriere

[Imagaenaria Editore]

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